Cosa è un estrattore di succo a spremitura lenta? Domanda delle domande, in un contesto di mercato nel quale emerge a tutto tondo la necessità di specifiche delucidazioni. Andiamo a vedere.
Un estrattore a spremitura (più nel merito a estrazione) lenta – definito anche slow juicer – autorizza di avere un succo fresco, sano e con qualità organolettiche degli ingredienti del tutto conservate, senza componenti aggiunte. I succhi che se ne ottengono mantengono tutte le vitamine ed enzimi inalterati per il più alto beneficio in condizioni di salute.
La caratteristica chiave che fa eccellere l’estrattore di succo da un apparecchio paragonabile – la centrifuga – non è riscontrabile all’esterno ma riguarda la tecnologia di uso, anche se già il rumore è la prima forma di chiarimento circa la differenza. La spremitura con l’estrattore viene in particolare fatta “a freddo” senza produzione di calore durante il meccanismo di azione.
Dettagli tecnici
Il meccanismo, che parte in modo elettrico da un motore, è identico a quello della macina di un frantoio o a un mortaio; il meccanismo di rotazione e pressione che preme gli ingredienti è generato da una grossa vite senza fine, chiamata coclea, che deve prodotta in plastica BPA free. L’estrazione del succo non si verifica quindi con una lama come nelle centrifughe, altro fattore che tiene basse le temperature insieme alla velocità di giri.
Il numero di giri impresso dal motore nell’estrattore è molto più basso rispetto alla centrifuga: 40-80 giri al minuto contro i 5.000-15.000 giri della lama della centrifuga.
Gli scarti, generati da filtri multipli, vengono racchiusi poi in una vaschetta e risultano parecchio asciutti, ma comunque semplici da eliminare; tutte le componenti liquide vanno a finire nel succo. Elemento centrale, il motore: bisogna analizzare tutto sulla scheda la potenza e la tecnologia di gestione. I più utili, adatti anche per estrarre il succo dai prodotti più spessi e corposi, sono i motori a induzione che meno si scaldano e si danneggiano anche con un utilizzo frequente e nel tempo.
Come funziona
La prima e cruciale differenza tra l’estrattore di succo e la centrifuga fa capo al loro funzionamento.
- la centrifuga è caratterizzata da un setaccio con delle lame che girano ad alta velocità e generano una forza centrifuga che consente di separare succo e scarti. in genere è possibile indicare la velocità con cui lavorare gli alimenti, in modo da gestirla alla loro consistenza e al tempo.
- Estrattore: il suo meccanismo implica una spremitura degli alimenti che avviene in maniera lenta tramite una grossa vite chiamata coclea. Non si può selezionare la velocità con cui il macchinario opera sugli alimenti e l’unica alternativa è l’inversione del senso di rotazione.
La centrifuga, dunque, è uno strumento davvero piuttosto rapido nella elaborazione del succo dal momento che le lame al suo interno ruotano molto rapidamente anche perché gli alimenti possono essere tagliati in modo grossolano.
Rumore e essenza del succo
Due dati fanno la differenza: il rumore e la consistenza del succo. In primo piano la rumorosità che producono quando sono in funzione è ben diversa: nel caso della centrifuga è senza timore di smentita essa è molto più alta, motivo per cui questo macchinario non ci pare la scelta ideale per chi voglia fare un succo al mattino presto, magari mentre in casa altri componenti dormono.
Un pro della lentezza con cui lavora l’estrattore è, dunque, il fatto che la elaborazione avviene in modalità silenziosa, rendendo quindi il suo uso adatto anche per la preparazione di un succo ottimale a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza arrecare danno.
E la consistenza? dei succhi prodotti con un estrattore è corposa, un po’ più densa del succo centrifugato che, invece, è più fresco da assaggiare. In particolare il succo che si genera con l’estrattore è più integro. La quantità di nutrienti contenuti nei succhi estratti è l’aspetto più rilevante e su cui resta ancora disparità di vedute.
Molti dicono che la centrifuga, a fronte dell’alta velocità con cui elabora gli alimenti e del calore che si genera al suo interno, ne depauperi le proprietà nutrizionali, una perdita che non si evidenza usando l’estrattore. In realtà questa tesi non è del tutto totale visto che, studiando i succhi prodotti da entrambi gli elementi , non sono state rilevate prove differenze sulla percentuale di vitamine o altri nutrienti che andrebbero o che vanno perse alla prova dei fatti una volta che si ottengono da ambo i macchinari.
Altre differenze la fanno la differenza di prezzo (estrattore implica una spesa più alta rispetto a quella necessaria per comprare una centrifuga: puoi pagare dai 100 Euro fino a superare i 500 Euro, mentre per la centrifuga, si va dai circa 30 Euro ai 250 Euro) e quella della pulizia.
Sia la centrifuga che l’estrattore necessitano un minimo impegno per essere puliti, ma in particolare è la centrifuga quella che rende necessario più tempo per un lavaggio.